L’11 Novembre scorso, insieme ad Antonella Milanini ho partecipato a SMAC17-Scuola di Monitoraggio e Azione Civica, organizzata dal 10 al 12 Novembre da Act!onaid Italia ad Arquata del Tronto.

Le persone, intervenute in numero veramente significativo vista la durata della Scuola e la difficoltà in cui si trovano ancora i territori colpiti dal terremoto a partire dall’Agosto 2016, hanno segnalato fra le loro necessità quella di raccontarsi, in quanto la loro sensazione e preoccupazione è che il loro stato e i loro problemi vengano alla fine messi da parte dalle grandi fonti di informazione e che questo influisca negativamente anche su coloro che stanno decidendo le politiche della ricostruzione.

Mapillary

Abbiamo raccontato della possibilità di utilizzare Mapillary, un servizio che raccoglie foto di luoghi per creare una visualizzazione soggettiva analoga a quella del più famoso Google Street View.

Mapillary Arquata del Tronto

A pochi mesi dal terremoto del 24 Agosto, su terremotocentroitalia.info abbiamo postato un invito a usare Mapillary per documentare i luoghi colpiti dal sisma proprio per la possibilità sia di dare una visione oggettiva e aggiornata dello stato delle cose, sia perché Mapillary permette anche di fare confronti fra diversi periodi. In più, cosa molto importante, le immagini che chiunque carica su Mapillary, assieme ai risultati di alcune elaborazioni che su di esse vengono compiute, sono rese disponibili con una licenza aperta (CC-BY-SA), che consente di mantenere la proprietà del proprio lavoro, ma anche di riutilizzare il materiale per realizzare altri progetti.

Grazie ad Act!onaid che ha contattato direttamente Mapillary, è stato anche aperto un concorso, per il quale il territorio scelto (in questo caso, quello di Arquata) viene diviso in una serie di rettangoli che rappresentano zone da “coprire” con le immagini. Il tracciato in viola che si vede al centro dell’immagine seguente evidenzia la copertura che è stata effettuata durante la Scuola. Dopo aver spiegato il funzionamento dell’app per smartphone, che i partecipanti hanno scaricato, siamo infatti usciti per circa un’ora e abbiamo mappato il territorio.

Mapillary challenge Arquata del Tronto

Come era e come è

Come detto sopra, un’altra importante funzionalità di Mapillary, che lo rende utilissimo per documentare le fasi della ricostruzione, è che quando vengono fatte più riprese dello stesso luogo in momenti diversi, vi è la possibilità di confrontare le immagini. Questo permette, soprattutto in luoghi il cui aspetto cambia con una discreta velocità a causa per esempio dei lavori di ripristino, di analizzare i cambiamenti.

Confronto fra due immagini di due momenti diversi: far scorrere per scegliere l’una o l’altra. Apri a schermo intero

È possibile, grazie a un lavoro molto interessante di Cesare Gerbino, anche confrontare le viste di Mapillary e di Google Street View nella stessa posizione

StreetCompare

Immagini su Flickr

Un’altra possibilità che abbiamo proposto, sempre su terremotocentroitalia.info, è quella di documentare utilizzando immagini che contengano la posizione GPS in cui sono state scattate.

A questo proposito, abbiamo aperto un gruppo Flickr sul quale le immagini sono caricate anche in questo caso con una licenza permissiva e aperta, e che può essere visualizzato anche come mappa:

Mappa flickr

umap

Altro strumento che è stato citato è umap, che permette di realizzare mappe interattive e condivisibili online, che possono essere anche gestite a partire da un foglio elettronico condiviso.

Conclusioni

Tutti questi strumenti si basano su un fatto molto importante: quando si vuole documentare, raccontare, analizzare una situazione, se si ha un’informazione che è situata nel tempo (ha una data), ma anche nello spazio (è geotaggata), è possibile realizzare analisi molto interessanti perché si può, ad esempio, velocemente confrontare momenti diversi nello stesso luogo, o diversi luoghi nello stesso momento, oppure aggregare informazioni vicine geograficamente.

Se tutto questo viene associato ad immagini, si ha sicuramente una fonte informativa aggiuntiva con un potenziale enorme: un’immagine infatti cristallizza una situazione in un momento e in un luogo, registrando dati che non sempre sono colti all’atto del sopralluogo, ma che possono essere desunti dalle immagini anche a distanza di molto tempo.

La Scuola di Acti!onaid è stato un importantissimo momento di confronto fra cittadini interessati, mondo delle ONG e dell’attivismo civico, ma anche con le istituzioni, che si sono prestate il giorno successivo a un dialogo con gli intervenuti per verificare le proprie posizioni.

Dal Blog di Matteo Fortini