Radio3 e Archeoarte per riabilitare i luoghi del #sisma con "mappe di narrazione"
Con Archearte, iniziamo un percorso nuovo. Agli opendata relativi ai beni culturali della Regione Marche, Lazio, Umbria (quelli per ora disponibili), alleghiamo i dati relativi ai Podcast lanciati da Radio 3 in occasione dei racconti dei luoghi del sisma. L’idea è quella di realizzare mappe di narrazione dei nostri territori che vadano oltre la consueta ‘fissità del monumento’, per ricucire le stratigrafie dell’abitare: le schede dei luoghi si intrecciano alle voci di chi vive i luoghi della ‘bellezza’, per rigenerare un rapporto che non sia chiuso nella conservazione, ma che, nel dialogo continuo fra strati, ritrovi il senso di vivere luoghi sempre più vittime dello spopolamento. In particolare abbiamo voluto iniziare (tutto il progetto è in continua sperimentazione ed evoluzione) dalle aree terremotate, anche per evitare un possibile problema: volevamo dare voce alla speranza di una ricostruzione che vada oltre la conservazione. Non si può avviare un processo di ripresa (speriamo quanto più celere possibile) senza interrogarsi sulle condizioni dei nostri paesi appenninici, vittime sempre più di un abbandono: conservare un corpo destinato comunque alla flebile sopravvivenza non ci andava bene. Riaccostare quindi i dati dei ‘beni comuni (che vanno ulteriormente ampliati, ci auguriamo un giorno anche con quelli del MIBACT) alle voci di quelli che non solo resistono, ma rilanciano una visione di vita, ci sembrava l’operazione più utile in questo momento. Abbiamo trovato in Marino Sinibaldi e Radio 3 (con l’aiuto di Loredana Lipperini) un forte alleato, proprio per la campagna di ‘testimonianze’ che hanno attivato immediatamente dopo le scosse di ottobre: una radio che torna a nutrire le voci locali e da loro senso in una dimensione nazionale. Voci che entrano dentro, nella case e luoghi che abitiamo, nel nostro essere luogo. Una radio nazionale che per la prima volta mette in open data proprie produzioni, e si affianca alla comunità che dal basso vuole rinutrire un sapere, generare un nuovo sapere. E’ solo l’inizio, e più saremo a nutrire queste mappe, più costruiremo il senso di un dialogo necessario per ricostituire un vocabolario del ‘noi’.