Di terremoto in terremoto, di donazione in donazione. La solidarietà che non muore rifiorisce per dare altra speranza.
Arriva dall’istituto G. Galilei di Mirandola (MO) colpito a sua volta dal terremoto nel 2012, l’offerta di “robotica educativa” per i docenti e gli studenti di Amatrice che si troveranno a iniziare l’imminente anno scolastico in condizioni difficili .
“Proprio sotto le tende noi conoscemmo la robotica educativa”, ha spiegato Alberto Michelini, insegnante presso la scuola modenese già ai tempi del sisma in Emilia. “Ci aiutò molto a svolgere una didattica alternativa, dovendo gestire fino a quattro classi contemporaneamente”.
Michelini si è rivolto a TerremotoCentroitalia per condividere la sua proposta di solidarietà per la scuola R. Capranica di Amatrice. Ora è in contatto con la nuova preside e potrà coordinarsi con lei sulle iniziative più utili da intraprendere coinvolgendo anche altre scuole e realtà imprenditoriali.
“Io ed altri docenti vorremmo donare un po’ di materiale e di esperienza in materia di robotica educativa. Cioè quello che fu fatto con noi 4 anni fa” - spiega Michelini.
La coscienza civica di chi ha già vissuto un dramma diventa così aiuto concreto nei confronti di chi si trova suo malgrado in quelle stesse scarpe, e prende la forma non solo di donazioni vere e proprie ma anche di suggerimenti sulla strada da seguire. Perché anche le soluzioni più semplici possono sembrare irraggiungibili agli occhi di chi ha visto il mondo crollargli addosso e si sente con le mani legate. Figuriamoci invenzioni futuristiche mai viste sui banchi delle nostre scuole!
La robotica educativa comprende infatti strumenti e nuove tecnologie per la didattica che permettono di implementare metodi di insegnamento sperimentali e creare esperienze di apprendimento efficaci suscitando negli alunni interesse per lo studio.
La solidarietà paga e si moltiplica quando chi ha conosciuto la difficoltà non dimentica. Da qui si può ricostruire un futuro migliore, una scuola migliore se è vero come dice Alberto Michelini che “quello fu solo l’inizio di un’attività che riproponiamo agli studenti ogni anno”.
Quando la ricostruzione funziona, dalle macerie può rinascere qualcosa di ancora più bello.